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Il Grande Omi è stata la mia band dal 1993 al 2001. Oltre ad alcuni demo, abbiamo inciso per CPI/Sonica un album omonimo, e siamo usciti su alcune compilation tra le quali la splendida “Matrilineare”. Mentre stavamo ultimando il secondo album la storia di CPI/Sonica si è conclusa, e questo in modi diversi ha portato alla fine anche della nostra band.

Per motivi che non conosco [e che non mi interessano], chi deteneva i diritti sul master del nostro album se n’è disfato, vendendoli a non so quale major label. Questi ultimi, valutando presumibilmente i costi di stampa come superiori ai potenziali ricavi, hanno tolto l’album dal catalogo delle opere in vendita, e a tutt’oggi non hanno ritenuto opportuno renderlo disponibile in alcuna forma, compresi i nuovi modelli di vendita digitale telematica.

In questi anni è capitato spesso che mi venisse chiesto in che modo fosse possibile acquistare questo lavoro da persone che lo avevano conosciuto ed apprezzato, e sono sempre stato costretto a rispondere che non c’era un modo legale di acquisirlo o ascoltarlo. E sto parlando di gente che mi ha sempre chiesto di acquistarlo, non di farsene fare una copia. Dal punto di vista strettamente legale la questione è chiara e definita, ed ho sempre dovuto tristemente declinare la richiesta.

Ma esistono anche altri punti di vista, ed all’ennesima richiesta alla quale ho dovuto rispondere “Mi dispiace, non posso farci niente” ho deciso che è ora di prenderli in considerazione, e  che in realtà posso farci qualcosa.

Anche se ora faccio altro, ricordo bene quanta parte della mia anima ho messo in quanto stavo facendo allora, e posso mettere la mano sul fuoco rispetto al fatto che la stessa profonda passione animasse allo stesso modo i miei compadres della band. Credo che questo si possa ancora sentire nelle tracce di questo lavoro, e che rappresenti in modo chiaro il diritto di opporci all’oblìo, soprattutto considerando che chi detiene i diritti fonografici di questo disco potrebbe metterlo in vendita in forma digitale con costi irrisori.

La situazione attuale rappresenta il totale disprezzo che l’industria discografica dimostra nei confronti degli artisti che ne compongono la linfa vitale, quando questi ultimi smettono di essere considerati come una buona fonte di reddito, e io non ho più voglia di accettarla supinamente.

Ho quindi convertito in qualità CD l’intero album e l’ho reso disponibile in ascolto presso questo URL.

Dato che non intendo violare i diritti fonografici di chi li detiene, l’album è disponibile solo in ascolto e non in download. Se questi ritengono che l’operazione li danneggi del punto di vista economico non dovranno fare altro che rendere il disco nuovamente disponibile per l’acquisto, ed io provvederò a rimuovere immediatamente la pagina in questione. In caso contrario, come disse il poeta, ho un bravo avvocato e so come usarlo. Non faccio più questo lavoro e non tornerò a farlo, non c’è nessuna reunion in vista, il lavoro è disponibile in forma gratuita,  e quindi questa non è in alcun modo un’operazione promozionale.

Mi permetto di aggiungere che il mondo della musica e di chi la ascolta è profondamente cambiato, sta cambiando ogni giorno a velocità sempre maggiore, e che sarebbe quindi l’ora di sfruttare le potenzialità dei new media, per strutturare il sistema in modo tale che gli intermediari della musica possano continuare ad avere profitti senza condannare a morte quelle che qualcuno, a torto o a ragione, considera opere d’arte.

Se state leggendo questo articolo vi chiedo di condividerlo, e non solo in caso pensaste che tra i vostri conoscenti ci sia qualcuno che potrebbe avere voglia di risentire il nostro disco, ma anche per darmi una mano a dimostrare che l’unica strada per un artista condannato all’oblìo non sia chinare la testa, ma piuttosto combattere fino a farsela tagliare, se proprio. E se chi ha sepolto il nostro lavoro, invece di ignorarmi come a questo punto mi auguro continui a fare, decidesse di continuare nella sua opera da becchino, un poco di sostegno morale mi sarà sicuramente molto utile.

I miei compagni della band Il Grande Omi non hanno alcuna responsabilità in questa iniziativa, della quale verranno a conoscenza solo dopo la pubblicazione di questo articolo. Non sono stati interpellati per loro stessa tutela, e non hanno tecnicamente accesso alle pagine di amministrazione che consentirebbero la rimozione dei brani. E’ soltanto a loro che riconosco il diritto di chiedermi la cancellazione di tutta l’operazione, cosa che farò immediatamente su richiesta di anche uno solo dei membri della band. A loro vanno, sempre e comunque, tutto il mio affetto e la mia riconoscenza per avere partecipato a quella avventura.

Il Grande Omi è stata la mia band dal 1993 al 2001, ci ho messo l’anima, e credo sia mio diritto difenderne quella parte che ci è rimasta dentro.

Grazie comunque per l’attenzione.

postscriptum:

Non mi sono dimenticato della SIAE, molto semplicemente non sento di doverle spiegazione alcuna. Non ho rinnovato da anni l’iscrizione a quella società in quanto non credo tuteli e rappresenti gli interessi degli artisti che non muovono grandi cifre, come ben documentato dall’amico Umberto Palazzo [in questo articolo la polpa della questione].

Qualsiasi cosa succeda, vi terrò aggiornati da queste pagine. Bax